D’Aprile: contrari a una formazione che serve a valutare in modo improprio le performance dei docenti
I giudizi del Comitato di valutazione avranno inevitabili ricadute sulla qualità dell’insegnamento che invece deve essere laico e libero. Questa nuova formazione, noi la rimandiamo ai mittenti.
Il 14 dicembre 2023 si è svolto il confronto richiesto dalle Organizzazioni Sindacali sulla “Direttiva per l’accreditamento, la qualificazione e il riconoscimento di singoli corsi per la formazione del personale scolastico e per la formazione in servizio incentivata del personale docente e delle figure di sistema – linee di indirizzo per la formazione del personale docente” alla presenza del Capo dipartimento dott.ssa Carmela Palumbo, del direttore del personale dott. Michele Serra e della dott.ssa Antonietta D’amato, direttore generale della scuola di alta formazione dell’istruzione (SAFI).
Nella direttiva per l’accreditamento, la qualificazione e il riconoscimento di singoli corsi, il Ministero ha presentato la Scuola di Alta Formazione come un’agenzia in grado di assicurare standard di qualità uniformi su tutto il territorio nazionale, coordinando, promuovendo, indirizzando e verificando il sistema di formazione continua in servizio del personale scolastico, con il supporto di INVALSI e di INDIRE.
Posizione della Federazione Uil Scuola RUA
Come Federazione Uil Scuola RUA abbiamo espresso la nostra netta contrarietà all’idea di formazione che il Ministero vuole realizzare. La nostra cultura riformista ci consente di mantenere un solido riferimento: le riforme migliori, i cambiamenti veri sono quelli possibili e che creano le condizioni per una scuola migliore. Quelle condivise, non quelle imposte.
Una formazione continua – prevista nel decreto legge 36/22 che avevamo già contestato, e che ora prende forma nella direttiva – che serve a valutare in modo improprio le performance dei docenti in base alle valutazioni operate dal “Comitato di valutazione”, con inevitabili ricadute sulla qualità dell’insegnamento che invece deve essere laico e libero – noi la rimandiamo ai mittenti.
Non si può insegnare ad insegnare e la libertà di insegnamento deve essere salvaguardata.
La scuola richiede, innanzitutto serenità, non può “inseguire’ modelli elettorali.
L’autonomia deve recuperare, a nostro avviso, la centralità della didattica; gli aspetti essenziali dell’autonomia sono rappresentati dalla progettazione dell’offerta formativa, dalla personalizzazione dell’insegnamento. Il fare scuola è l’attività che si svolge con gli alunni.
In questa pseudo riforma, gestita dalla scuola di alta formazione, saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università Italiane e straniere, limitando di fatto l’autonomia delle scuole e, come ormai di prassi, esautorando il contratto nelle sue funzioni.
La Federazione Uil Scuola RUA è nettamente contraria e ha chiesto un confronto “politico” sulla materia.
Per l’Amministrazione hanno partecipato il Capo dipartimento dott.ssa Carmela Palumbo, il direttore del personale dott. Michele Serra e la dott.ssa Antonietta D’Amato, direttore generale della scuola di alta formazione dell’istruzione (SAFI).
Per la Uil Scuola Rua ha partecipato Rosa Cirillo.